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Bartoxxx_013™Posted: 19/5/2010, 12:30

Genova, Domenica 16 Maggio 2010 - Serie A, 38° giornata
Sampdoria-Napoli 1-0
6' s.t. Pazzini




Napoli piegato, Pazzini spinge la Samp in Champions

Il diciannovesimo gol in campionato del bomber di Pescia permette ai blucerchiati di superare i partenopei e centrare, attraverso il quarto posto finale, i preliminari di Champions League.

17 maggio 2003. In quel sabato sera primaverile, Francesco Flachi spingeva la Sampdoria in Serie A con una doppietta sul Cagliari. Oggi, 16 maggio 2010, sette anni dopo meno un giorno, è Giampaolo Pazzini a spingere la Sampdoria verso il traguardo che questa volta vale la Champions League. È infatti grazie al suo gol in avvio di ripresa - il diciannovesimo in questa Serie A - che i blucerchiati piegano le resistenze del Napoli, venuto al "Ferraris" a giocare la sua partita al massimo delle proprie possibilità. Una gioia infinita dunque e ancora più goduta, perché sofferta, una gioia chiamata Champions League, una gioia che porta la Sampdoria di diritto nella storia.

Invasione. Marassi è gremito, colorato di blucerchiato, vestito a festa per la grande occasione. Gigi Del Neri recupera Zauri in extremis e schiera la formazione tipo. L'ex Mazzarri, per contro, deve sopperire alle assenze di Lavezzi (squalificato) e degli infortunati Campagnaro, Gargano e Hamsik, ridisegnando il tridente offensivo con il colombiano Zuniga largo a destra, l'argentino Denis punta centrale e l'indimenticato ex Quagliarella libero di agire sulla fascia mancina. Partono forte i blucerchiati, fermati dopo pochi giri d'orologio dall'invasione pacifica del tifoso che già in altre occasioni e in altri stadi ha presenziato sul terreno di gioco indossando una maglia di Superman, con la scritta: "Cassano in Nazionale".

Black-out. Quando al 12' il tabellone luminoso del "Ferraris" segnala il vantaggio del Palermo a Bergamo, firmato da Cavani, l'atmosfera da euforica si fa improvvisamente pesante. In quel momento infatti Sampdoria e Palermo tornano appaiate in classifica, coi rosanero in vantaggio per la differenza reti e quindi favoriti nella corsa alla Champions. Nell'aria il clima d'entusiasmo lascia spazio ad un pizzico di timore, quella classica paura di non riuscire a portare a termine un'impresa dopo averla coltivata per lungo tempo. Il torpore che sembra aver di colpo congelato l'entusiasmo dei tifosi doriani finisce per influire negativamente anche sulla squadra, che per il resto della prima frazione non riesce ad essere brillante com'è di solito fra le mura amiche, lasciando l'iniziativa del gioco in mano ai partenopei. Storari è provvidenziale dapprima sul diagonale di Denis, quindi sul colpo di testa di Quagliarella e tiene a galla la Samp, nel momento migliore degli uomini di Mazzarri.

Risveglio. L'inizio ripresa non sembra migliore, anche se i blucerchiati tornano in campo determinati a fare loro l'intera posta in palio. Dopo tre minuti il tabellone di Marassi torna nuovamente ad aggiornare i 36mila presenti sulla sfida tra Atalanta e Palermo. Questa volta però ad illuminarsi è il nome di Ceravolo, attaccante calabrese in forza alla Dea: pareggio nerazzurro, Sampdoria nuovamente al quarto posto in solitaria ed entusiasmo che torna alle stelle. Spinti dal pubblico, Palombo e compagni vanno alla ricerca del gol che arriva tre minuti più tardi: è il 6' del secondo tempo quando il Pazzo riesce a deviare di testa alle spalle di De Sanctis la punizione battuta da Reto Ziegler. Esplode Marassi, esplode la gioia blucerchiata.

Sogno. Nel finale, però, c'è ancora da soffrire, sino all'ultimo dei quattro minuti concessi dal signor Rizzoli. Storari si erge per l'ennesima volta in questo torneo a baluardo della porta doriana, respingendo con mani e piedi ogni tentativo d'assalto dei napoletani, su tutti il diagonale di Quagliarella e la botta al volo di Dossena dieci minuti più tardi. Prima della conclusione c'è ancora tempo per assistere alla standig ovation per Fantantonio, con tutto lo stadio in piedi ad applaudire il fantasista barese, sostituito nel finale di gara da Nicola Pozzi. Poi la fine è tutta con gli occhi rivolta al tabellone, nell'attesa interminabile del triplice fischio, quindi ha inizio la festa blucerchiata per brindare ad un sogno cullato per trentotto giornate e diventato realtà: è tutto vero, è Champions League.


Sampdoria (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler (40' s.t. Cacciatore); Semioli (18' s.t. Guberti), Tissone, Palombo, Mannini; A. Cassano (42’ s.t. Pozzi), Pazzini. A disposizione: M. Cassano, Rossi, Poli, Padalino. Allenatore: Luigi Del Neri.
Napoli (3-4-3): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Grava; Maggio (18' s.t. Hoffer), Pazienza, Cigarini (40' s.t. Maiello), Dossena; Zuniga (24' s.t. Bogliacino), Denis, Quagliarella. A disposizione: Iezzo, Aronica, Rullo, Rinaudo. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Assistenti: Faverani di Lodi e Stefani di Milano.
Quarto ufficiale: Valeri di Roma2.
Note: ammoniti al 43' p.t. Pazienza, al 45' p.t. Dossena, al 20' s.t. Mannini e al 30' s.t. Grava per gioco scorretto, al 1' s.t. Zuniga per comportamento non regolamentare; 20.405 abbonati; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; giornata soleggiata; terreno di gioco non in perfette condizioni.




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