La Conferenza Stampa di Antonio Cassano

« Older   Newer »
  Share  
Corradoriano 1946
view post Posted on 21/8/2009, 23:05 by: Corradoriano 1946




Cassano a cuore aperto: «Starei qui per tutta la vita»



In conferenza stampa, il 99 blucerchiato dichiara amore eterno alla Sampdoria e salta di tema in tema, accompagnato dalla proverbiale schiettezza: «Siamo da parte sinistra della classifica, Del Neri è una brava persona e ringrazio Mazzarri. Lippi? In azzurro pure all’ultimo minuto».


Un fiume in piena. Quando parla, Antonio Cassano è così. Proprio come sul prato verde: schietto, vero, imprevedibile. Le sue parole sono chiare, cristalline al pari delle sue giocate, dei suoi passaggi illuminanti, dei suoi tocchi. Anche stavolta, la sua consueta conferenza stampa d’inizio anno diventa la notizia di giornata, l’occasione di dibattito per i media e gli addetti ai lavori, un giorno prima dell’avvio della Serie A. «Giornalisti, mi state sempre sulle balle - attacca irriverente Peter Pan -. No, scherzo, prima venivo una volta ogni tre anni, ora una volta all’anno, sto già migliorando, dai. Ci rivediamo il prossimo anno». Prima degli arrivederci, però, c’è spazio per lo show, un ping pong di argomenti, nomi e personaggi che, inevitabilmente, prende campo da Lippi e dalla Nazionale. «Il mio rapporto con lui è sempre uguale, non è cambiato, non ho mai avuto nessun problema con lui. Io ho dato la mia disponibilità e la do anche ora. Lo sanno tutti che mi piacerebbe giocarci, più che dire che andrei a fare qualsiasi ruolo cosa devo dire? Ci andrei pure all’ultimo minuto, all’ultimo secondo. Ci soffro quando giocano, vorrei essere lì, ma ora non si può, vedremo cosa succederà in futuro».

Futuro che quest’estate qualcuno voleva lontano da Genova…
«Io ho sempre detto che mi piace stare qua e qua ci starei per tutta la mia vita. I discorsi del 99 per cento, le percentuali sulla mia permanenza non le ho fatte io, le ha fatte il presidente Garrone. Alla fine è lui che decide e ha chiuso la porta in faccia a tutti, Moratti compreso, che so la stima che ha per me e che ringrazio pubblicamente».

Resti alla Sampdoria, le dichiari amore eterno, ma non ti mancano i grandi palcoscenici?

«No, per niente, a me basta far felice la mia gente, mi basta vincere contro le grandi e dimostrare che sono un giocatore valido, questa è la mia felicità. Della Champions non mi importa niente».

Il tuo rapporto con Del Neri? Ora lo capisci quando parla?

«Era una battuta, la mia. L’ho fatta perché parla talmente rapido che si fa fatica a capire. Io ho un buon rapporto con lui, l’avevo già chiarito prima che diventasse di nuovo il mio allenatore».

Tutto risolto dunque?
«Già nel mio libro avevo detto che uno dei pochi che salvavo era lui, è una brava persona. Nel frattempo però ci tengo a ringraziare Mazzarri, uno che mi ha dato qualcosa d’importante. Il mister ha fatto tanto per me e tanto per la Sampdoria. Pur con tanti infortuni e problematiche, ha raggiunto un sesto posto e una finale di Coppa Italia. Sono legato a lui da tanto affetto».

Anche con Roberto Mancini hai un rapporto speciale?

«Mancini dice sempre le cose in faccia proprio come il sottoscritto. In Italia ha vinto tanto con l’Inter e al momento è chiuso, sta sulle balle a tante persone ma per me è un grande allenatore, di cui molta gente è invidiosa. Penso che stia bene così: si fa le vacanze, guadagna tanti soldi, l’ho visto bello abbronzato. Non può certo lamentarsi».

A proposito di allenatori, come vedi la polemica Lippi-Mourinho?

«L’unico che li riesce a mettere d’accordo sono io perché nessuno dei due mi vuole…».

E perché Lippi non ti vuole? Ha parlato di problemi psicofisici.
«Ragazzi siamo ad agosto, volete che faccia già polemiche? Cosa volete che dica? Questo è un problema suo, io non ho mai avuto problemi con lui, lo ripeto: sta facendo le sue scelte e bisogna rispettarle».

In azzurro potrebbe tornare Totti. Che ne pensi?

«Lui ha detto che sono il miglior giocatore con cui ha giocato, io posso dire altrettanto. Di sicuro è uno dei 3-4 più forti. Mi riusciva tutto bene con lui. Ha dato l’addio alla Nazionale però visto il buon rapporto che ha col c.t. potrebbe tornare. Certo, se dovesse capitare di giocare insieme sarei molto contento. Però già ho poco spazio, se torna anche lui con l’Italia non ci gioco davvero più!».

L’importante, però, è che tu possa giocare - e bene - alla Samp. È cambiato qualcosa, con Del Neri, nel tuo modo di giocare?
«Ma no! La palla deve passare dai piedi miei e quello che mi viene da fare faccio. Fase difensiva e offensiva? Io parlo di fase offensiva e basta, se mi fanno fare il terzino non la struscio mai».

E se gli avversari ti martellano, tu come la prendi?

«La prendo che dobbiamo accettare, io non mi lamento. Noi più forti guadagniamo più di tutti e dobbiamo prenderle ogni tanto, io non capisco chi recrimina in continuazione. Ovvio non ci sta se qualcuno entra per romperti una gamba, ma prenderle sì».

Sulle dichiarazioni di Berlusconi che vorrebbe un tetto agli stipendi che idea ti sei fatto?
«Non sono d’accordo, se sono bravo, guadagno quello che mi merito. Già guadagno molto meno di quello che guadagnavo prima… Scherzi a parte, penso che ci siano dei contratti firmati in due e che questi vadano rispettati».

Dove potete arrivare quest’anno?
«Penso che possiamo fare molto bene. La Sampdoria deve fare un buon campionato, spero possiamo finire nella fascia sinistra della classifica, anche perché ci sono 5-6 squadre più attrezzate di noi, anche se ho sentito tante cagate».

Tipo?

«Ne parlavo ieri col mio amico Alberto Marangon. Tutti si sono rinforzati, noi pure sia chiaro. Ma tutti fanno dichiarazioni forti: Scudetto, Champions League, Uefa. E noi allora che andiamo a giocare a fare?! La gente qui sta diventando matta, forse è il caldo».

Matto tu lo sei sempre un po’ stato. Senza quella testa dove saresti ora?

«Con una testa giusta, come quella di Palombo (che irrompe in conferenza e scherza con Antonio, ndr), me la sarei giocata con tutti, tranne che con Messi, il Dio del calcio. C’ho una testa talmente malata che, dopo 27 anni, neanche mia madre mi riesce a capire…».

Col professor Tibaudi ti capisci alla perfezione.
«Da quando lavoro con lui sono cambiato a livello fisico, organico, di continuità. Mi ha fatto una magia, così come me l’ha fatta tutto il contesto blucerchiato: sono pronto negli scontri, sono più continuo, sono un giocatore vero».

Un giocatore in grado di far volare una squadra, la tua squadra.
«Non siamo fenomeni, nell’arco del campionato avremo di sicuro momenti difficili e cercheremo di sopperire con le qualità nostre, con l’impegno e anche con un po’ col culo».

Però, quest’anno, avete più qualità.
«Io rimpiango Hugo Campagnaro, uno dei difensori più forti, ma non spetta a me dirlo. La qualità comunque c’è sempre stata. Ci tengo a ricordare che due anni fa con Bellucci, col quale mi trovavo a meraviglia siamo arrivati sesti lottando per la Champions fino alla fine».

Il campionato nel campionato col Genoa come sarà quest’anno?
«Non mi importa niente degli altri, l’importante è che la Sampdoria vinca e basta. Ci sta pure che siano felici: per una stagione il derby lo hanno vinto loro e una volta ogni 10 anni possono anche sorridere i meno forti».

E la Serie A senza Ibrahimovic e Kakà come la vedi?

«Kakà è andato a giocare nel club più forte al mondo e ha fatto bene. Ma secondo me abbiamo acquistato in Italia l’attaccante più forte di tutti: Samuel Eto’o. Ibra in campo nazionale era un fenomeno, in Europa meno. Eto’o ha vinto due Champions e in quattro anni al Barcellona ha segnato 120 gol».

Il neojuventino Diego?
«Diego è un brasilano europeo, la Juve ha fatto grande acquisto. Ha già dimostrato nel Werder quello che vale, bisogna vederlo all’opera ma penso che faccia bene anche in Italia».

Alla prima c’è Inter-Bari. Ricordi? Sensazioni?
«Spero finisca 0-0. Quel Bari-Inter di tanti anni fa mi ha cambiato la vita. Il Bari poi è la squadra del mio cuore, l’Inter è la squadra per cui tifo: mi auguro finisca con un punto per uno».

Intanto a Bari sembra si stia chiudendo l’avventura dei Matarrese...

«Matarrese ha chiuso il suo ciclo, ora arriva il texano con la speranza che sia di tasca larga. Speriamo in fatti, non in parole, anche perché mia città merita qualcosa in più».

Lo Scudetto chi se lo merita sulla carta?

«La Sampdoria si può dire? Così non si arrabbia nessuno… Comunque lo Scudetto può perderlo solo l’Inter, è tre spanne su tutti gli altri e penso che possa ripetersi ancora una volta».

http://www.sampdoria.it

http://sampdoria.forumfree.net/?t=41967186


Conferenza Stampa di Cassano, versione integrale 1/2:


2/2:




Edited by Bartoxxx_013™ - 22/8/2009, 15:22
 
Top
1 replies since 21/8/2009, 23:02   296 views
  Share