Colonia, Sabato 7 Luglio 2010 - amichevole
Colonia-Sampdoria 2-0
9’ Novakovic, 34’ Freis
Colonia (4-3-1-2): Mondragon; Brecko, Mohamad, McKenna, Salger; Lanig (40’ s.t. Yabo), Petit (1’ s.t. Matuschyk), Jajalo (40’ s.t. Buchtmann); Yalcin (40’ s.t. Clemens); Freis (34’ s.t. Podolski), Novakovic (24’ s.t. Ionita). A disposizione: Varvodic, Matip, Andrezinho, Brosinski, Pezzoni, Giannoulis, Ehret. Allenatore: Zvonimir Soldo.
Sampdoria (4-4-2): Da Costa (25’ s.t. Fiorillo); Stankevicius (33’ s.t. Cacciatore), Gastaldello (33’ s.t. Rossini), Lucchini, Ziegler (40’ s.t. Volta); Semioli (33’ s.t. Padalino), Palombo (40’ s.t. Foti), Poli (25’ s.t. Obiang), Mannini (1’ s.t. Guberti); Cassano (33’ Koman), Pazzini (25’ s.t. Pozzi). A disposizione: Dessena. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Arbitro: Christian Bandurski (GER).
Spettatori 12.000 circa; terreno di gioco in buone condizioni.
Commento da
www.sampdoria.itRimandati al 18 agosto. Che il Tedesco - come lingua - fosse una brutta bestia già lo si sapeva; che lo fosse anche sul prato verde - a livello calcistico - era un fatto altrettanto assodato. E così, a una decina di giorni dal cruciale appuntamento di Brema, al primo esame in terra teutonica la Sampdoria non brilla ed esce sconfitta dallo stadio "RheinEnergie" di Colonia. I padroni di casa di Zvonimir Soldo s’impongono con merito per 2-0, un passivo all’inglese maturato nella prima frazione di gara. Frazione in cui i ragazzi di Mimmo Di Carlo hanno incontrato maggiori difficoltà, pagando un deludente approccio alla partita e la freschezza atletica dei renani, orfani - almeno inizialmente - della stella Lukas Podolski.
Apnea. Eppure, portiere a parte - tra i pali il brasiliano Da Costa in luogo dell’infortunato Curci -, il tecnico di Cassino proponeva la formazione tipo: i biondi Stankevicius e Ziegler terzini, Gastaldello e il neoazzurro Lucchini al centro della difesa, Poli e capitan Palombo in mediana, Semioli e Mannini sulle fasce, i Gemelli Cassano e Pazzini di punta. Forse frastornati dalle conturbanti pin-up biancorosse o dalla presenza a bordocampo, durante il riscaldamento, di Hennes VIII, la capra simbolo del club ospitante, i blucerchiati si affacciano già in apnea.
Uno-due. Un po’ come quando, dopo aver studiato per bene la lezione, davanti al prof. di turno ti cala il buio. Non è complicato allora per lo sloveno Novakovic prendere d’infilata la coppia centrale doriana e battere Da Costa in diagonale. È l’1-0 tedesco, siamo al minuto numero 8 e la gara si mette già in salita per il Doria, che fatica a riordinare le idee. L’estremo paulista blocca una conclusione di Petit al 26’, ma al 34’ deve nuovamente capitolare sul facile tap-in di Freis.
Vivacità. Senza offendere né creare grattacapi al colombiano Mondragon, la Samp torna negli spogliatoi, da dove non fa ritorno Mannini. Al suo posto il cavallo di ritorno Guberti. Di Carlo pretende una reazione e alza il baricentro. E proprio la vivacità dell’ala sarda dà la scossa ai blucerchiati, poco lucidi però nell’ultimo passaggio come dimostra, al quarto d’ora, una pregevole azione corale svanita a lato. La prima vera conclusione verso la porta biancorossa arriva al 17’ e porta la firma di Guberti: Mondragon si supera e spezza ogni velleità di rimonta.
Auf Wiedersehen. Rimonta che non arriva più. Il tradizionale tourbillon di cambi spezza il ritmo, gli spunti e le manovre. Tra le fila doriane escono ed entrano tutti tranne Lucchini e Dessena (non ancora al top). L’ovazione per l’ingresso dell’idolo locale Podolski (34’) è l’ultimo evento degno di nota in riva al Reno. Al triplice fischio del signor Bandurski, le facce blucerchiate, in campo e sugli spalti, dicono tutto. Guai, però, ad abbattersi e a parlare di bocciature. È col Werder - sconfitto oggi per 5-1 dal Fulham - che si farà sul serio; e lì sarà tutta un’altra storia. Auf Wiedersehen Germania, ci si rivede il 18.
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