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| Mimmo Di Carlo, l'uomo che sognava il blucerchiato
mercoledì 26 maggio 2010 L’ex tecnico di Mantova, Parma e Chievo è il successore di Del Neri sulla panchina della Sampdoria che si appresta a disputare i preliminari di Champions League.
Ogni volta che metteva piede sul prato spelacchiato di Marassi, si guardava attorno e cominciava a fantasticare. Al fischio d’inizio si concentrava giocoforza sulla partita e, prodigo di urlacci e consigli, dava tutto per i suoi undici ragazzi. In sala stampa poi, a caldo, nel post-partita, non perdeva occasione per ribadirlo: «Allenare la Sampdoria sarebbe l’avverarsi di un sogno». Non era certo piaggeria. Più appropriato definirla schiettezza o, meglio ancora, ambizione. Domenico Di Carlo, per tutti Mimmo, è così. Non ama girarci attorno, va sempre dritto al punto. E, alla fine, ottiene ciò che si era prefissato, spesso e volentieri anche qualcosa di più.
Pronto. Lo dice il suo breve ma intenso curriculum da tecnico professionista, che in questa soleggiata giornata di maggio l’ha portato ufficialmente a raccogliere l’eredità di Gigi Del Neri e a prendere in mano il timone della barca blucerchiata pronta a salpare verso orizzonti a dodici stelle. Per lui garantisce la nuova coppia societaria, il d.g. Gasparin, suo amico e mentore nel Vicenza dei miracoli, e il d.s. Tosi, esperto e appassionato dirigente di campo, ovviamente col beneplacito del presidente Garrone. A 46 anni, Mimmo Di Carlo è pronto per il grande salto: il nuovo vestito a tinte blucerchiate sarà tagliato, cucito e confezionato su misura per l’uomo di Cassino.
Tappe. Ostinazione ciociara, concretezza vicentina. La terra d’origine e quella d’adozione. Soltanto a sentire il suo particolarissimo accento capisci cosa rappresentino per Di Carlo Cassino e Vicenza. La prima tappa, quella dove tutto partì, e l’ultima, prima di cominciare la vera e propria scalata in panchina. Mediano di grinta e sostanza, Mimmo comincia a fare sul serio proprio nel Cassino, dove si mette in luce prima in C2 poi in Interregionale. Nell’81, a soli 17 anni, viene acquistato dal Treviso (C1). Como, ancora Treviso, Ternana e Palermo - dove si merita la fascia di capitano - le altre destinazioni antecedenti a quel 1990 che gli ha cambiato la vita.
Favola. Nove stagioni, quasi 300 presenze totali. Dei biancorossi, Di Carlo è un punto fermo sin dalla prima stagione. Frangiflutti davanti alla difesa, pochi gol e tanto cuore, diviene leader, pilastro del Vicenza allestito con sagacia da Sergio Gasparin, che con Ulivieri ritrova la Serie B (’92/93) e con Guidolin centra addirittura la Serie A (’94/95). Esordiente nel massimo campionato a 31 anni, la favola berica non si ferma lì: il 29 maggio ’97, il buon Mimmo - idolo della Curva Sud, sempre meno capelli ma sempre più esperienza - solleva nel cielo del “Romeo Menti” la Coppa It...Read the whole post...
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